UnArchive // Expanded

Mani Materia Memoria

Leonardo Carrano / Italia / 2023 / Opera cinepoetica in VR 360° di 10′


Mani Materia Memoria è un’opera in realtà virtuale lineare a 360°. Un film non filmato dove la tradizione del cinema sperimentale di animazione di Leonardo Carrano incontra l’innovazione delle nuove tecnologie audiovisive immersive. Un’esperienza artistica prototipale di cinema futuro remoto.
Un magma plastico di immagini, voci e suoni astratti sorprendono lo spettatore in un universo onirico e poetico, rendendolo protagonista della sua personale trance.

Parola e voce Antonio Rezza
Musiche Massimo Carrano, Gino Fedeli
Montaggio Riccardo Canini
Sound design e mix Toni Armetta
Animazione Tecnica mista su pellicola 35mm

Note di regia
Di Leonardo Carrano

Nel momento in cui l’uomo, nel corso dell’evoluzione della specie, conquista la posizione eretta, la mano lascia la sua funzione motoria diventando fedele collaboratrice del cervello. Scoperta la propria versatilità, la mano trascende il suo ruolo di organo del tatto e diventa strumento di comunicazione: accarezza, uccide, può essere amica o nemica; attraverso il palmo possiamo affermare che la nostra unicità reca de-lineata la sottile irripetibile trama della nostra identità. L’artista-ricercatore si mostra attraverso l’opera delle proprie mani che in lui divengono diario del suo viaggio interiore.
Il lavoro manuale del film è stato il fotografare gli istanti in cui la pellicola perde opacità: tramite graffi e grazie alla tecnica dell’encausto (pennellate di acido nitrico diluito riscaldate con un pirografo) si mostrano materiali precedentemente incollati alla pellicola (capelli, vetro, metalli e plastiche). La tecnica, portata alle sue estreme conseguenze, scioglie i materiali e lacera la pellicola stessa.
Lo spettatore assisterà all’evolversi dell’intero processo microscopico ingigantito intorno a lui.
La trance creativa con cui ho sviluppato fotogramma per fotogramma segue la procedura che si attua nella pratica della Psiconologia: un metodo di auto-indagine caratteriale per il quale, grazie al tratto, è possibile risalire ad eventi accaduti in età infantile e prenatale.
Ognuno è il risultato della propria infanzia e per questo motivo, assorbendo l’energia che i segni imprimono su sé stessi, non potrà fare a meno di riaprire inconsciamente questioni irrisolte ed essere accompagnato verso la loro comprensione e risoluzione.
Questo approccio contribuisce a rendere il film adatto a ogni tipo di spettatore. Un film astratto per tutti.
L’esperienza collettiva in una sala cinematografica non basta per trasportare lo spettatore nel proprio ambiente onirico personale. La scelta della realtà virtuale fa in modo che lo spettatore, in questo involucro amniotico e solipsistico, si trovi a tu per tu con se stesso trovando nelle forme di cui è circondato le proprie esperienze di vita. Un viaggio di scoperta atemporale, omni-direzionale, attraverso inedite percezioni e conseguenti novità emozionali, musicato dalle percussioni di Massimo Carrano ed accompagnato dalla voce di Antonio Rezza, Virgilio ante-litteram che ci conduce attraverso le immagini con parole graffianti, non spiegando ma inducendo lo spettatore a pensare, a interpretare quelle stesse immagini che a poco diventano vere e proprie mappe espressive.
I tre segni combinati, immagini, voce e musica, oltre a regalare un’esperienza astratta e lisergica allo spettatore, rinnoveranno la sua comprensione di sé facendolo sentire, una volta rimosso l’oculus dalla testa, rigenerato e consapevole.

Il sonoro arruffone
di Antonio Rezza

Gira giro tonda la visione sulle note di un silenzio che s’attacca a melodie. La parola che ho scritto sulle immagini di Leonardo Carrano, è parola mia, divisa da quella di un Altissimo pretesto che mi fornì l’immersione virtuale. Dopo aver visto quel che c’era dentro, ho tolto il casco e per parecchi giorni non ci ho pensato su. Fin quando il tempo ha lievitato il sincronismo che poi accoppiato alle parvenze ha fatto il testo simulato. Di una poesia che va a toccare il colore che circonda, attorniati dalla tinta che travalica il soffitto e si fa sera. La sera è dove il buio ancora s’accalora mentre ai suoi lati, infiniti lampi percettivi danno al soggetto l’illusione di un significato. Che non è se non sta, ben gli sta se non è. La parola si caccia nel colore e poi in un brutto guaio, per allietare l’orecchio di chi vede e l’occhio di chi non sta a sentire. Non lascia traccia ciò che dico perché lo dico bene, nulla va a farsi ricordare se fa a meno dell’opportunismo, ritorna ancora, ma mai prima di allora. Non gira la parola attorno al suono, ma è il suono che perde tempo con se stesso. Perché ne ha tanto e non lo fa mancare. 

Chi l’avrebbe detto?

Note
Di Massimo Carrano

Come sempre comporre e suonare per le “visioni” di Leo, mi ha spinto nella dimensione più delicata e affettivo che ci unisce.
Mi sono posto il problema di improvvisare su quella che ai miei occhi è, a sua volta, una improvvisazione, tanto chiaro mi appare il libero flusso di coscienza che genera le immagini del film.
Ho scelto di suonare le mie percussioni insieme ad un solo, fidatissimo, musicista; fossimo stati di più avremmo corso il rischio di produrre “struttura” lì dove la domanda sembrava essere “sussurro”.
Così non ho voluto vedere il film prima della seduta di registrazione: Siamo entrati, Gino fedeli ed io, nello studio di Toni Armetta, eccelso produttore, ed abbiamo suonato, incollati alle immagini, senza prima condividere niente altro che un caffè.
Non avevamo neanche sentito prima la voce di Antonio montata sulle immagini. ci siamo accorti, solo dopo aver suonato il nostro “unico” take, di averla trattata come fosse altra musica, un altro strumento.

Leonardo Carrano

Leonardo Carrano (Roma, 1958). Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma inizia l’attività di pittore e grafico, ed ottiene il primo riconoscimento prestigioso nel 1980 con il premio Lubiam assegnato da Renato Guttuso. Dal 1992 si occupa di cinema d’animazione sperimentale; i suoi lavori, frutto della combinazione di tecniche e linguaggi diversi, a metà strada fra astratto e referenziale, sono presto notati dalla critica e selezionati in importanti festival in Italia e all’estero (Festival del Cinema di Venezia, Roma, Locarno, Montreal, Parigi, Berlino, Zagabria, Casablanca, Shangai, Pechino, Milano, Napoli, Palermo). Le sue animazioni sono state mandate in onda più volte in alcuni programmi RAI, “Blob”, “Blob cose mai viste”. Nel 1994 realizza per la Fininvest le scenografie virtuali del programma L’ Angelo. Nelle sue realizzazioni Carrano si è valso della collaborazione di compositori noti ed apprezzati come Sylvano Bussotti, Giorgio Battistelli, Ennio ed Andrea Morricone, Marco Colonna, Massimo Carrano.

3 – 8 maggio
10:00 – 18:00
Accademia di Spagna a Roma
Tempietto del Bramante

share