Awards e vincitori - Edizione I

Giuria internazionale composta da Rä di Martino, Ilaria Fraioli e Laurence McFalls.

Giuria studenti presieduta da Daniele Vicari.

A conclusione del festival, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ha voluto offrire gratuitamente a tutti gli autori del concorso tre minuti del proprio materiale  d’archivio. L’auspicio è che i partecipanti ad UnArchive possano produrre presto nuove opere consolidando il felice rapporto avviato con l’AAMOD.


Giuria Internazionale

UNARCHIVE AWARD Tre minuti di Bianca Stigter

Per avere aperto un nuovo orizzonte metodologico nel riutilizzo delle immagini d’archivio. L’autrice espande un breve film fino in fondo alla sua potenzialità espressiva e di svelamento, e grazie a questo metodo d’indagine riesce a rompere il confine tra la microstoria e la macrostoria riuscendo a farle camminare insieme.

 

MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO Et j’aime á la fureur di André Bonzel

La decisione è stata difficile da prendere, ma abbiamo concordato che Et j’aime á la fureur di André Bonzel riesce a trasmettere come i filmati di famiglia – i suoi, quelli di varie generazioni della sua famiglia e quelli di origine ignota  – riescano a raccontare una storia personale intima, a catturare il sentire di una generazione, e anche a farci riflettere sulla storia del cinema dai fratelli Lumière ad oggi.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO INCIDENT di Bill Morrison

Il suo film è allo stesso tempo una dichiarazione artistica e politica. Più che una denuncia delle violenze della polizia, il film di Morrison invita a riflettere sugli effetti perversi sulla verità dati dalla diffusa presenza di telecamere di sorveglianza, ed esplora le possibilità di riuso dell’emergente, onnipresente e onniveggente archivio video.

la giuria assegna inoltre una MENZIONE SPECIALE a Gli ultimi giorni dell’umanità di enrico ghezzi e alessandro gagliardo

Un film passionale e intelligente che si muove in modo fluido tra l’immaginario collettivo e personale. La lunga esperienza nella risemantizzazione delle immagini da al film una densa stratificazione espressiva che ne fa un’opera unica e libera.


International Jury

UNARCHIVE AWARD Three Minutes – A Lenghtening by Bianca Stigter

For having opened a new methodological horizon in the reuse of archival images. The director has expanded a short film to the maximum of its expressive and revealing potential, and thanks to this method of investigation she has managed to break the boundary between microhistory and macrohistory, making them walk alongside each other.

 

BEST FEATURE FILM Et j’aime á la fureur by André Bonzel

Our decision was difficult, but we agreed that André Bonzel’s Et j’aime á la fureur succeeded in sharing how home movies – his own, those from several generation of his family and from unknown sources – can tell an intimate personal story, capture the feeling of a generation and reflect on the history of cinema from the Frères Lumière to the present.

BEST SHORT FILM INCIDENT di Bill Morrison

His film is at once an artistic and political statement. More than a denunciation of police violence, Morrison’s film invites a reflection on the perverse effects on truth of ubiquitous video surveillance, and explores the reuse possibilities of the emerging, omnipresent, all-seeing video archive.

The jury also awarded a SPECIAL MENTION to Gli ultimi giorni dell’umanità by enrico ghezzi and alessandro gagliardo

A passionate and intelligent film that moves fluidly between the collective and personal imagination. The authors’ long experience in resemantizing images gives the film a dense expressive stratification that makes it a unique and free work.


Giuria Studenti

UNARCHIVE AWARD 1970 di Tomasz Wolski

Per la migliore rielaborazione del materiale d’archivio, attraverso l’uso originale e creativo del suono, per la capacità di far dialogare animazione e repertorio aumentando reciprocamente la potenza di ciascun elemento. Per essere riuscito a dare un volto e una voce a persone e fatti che sarebbero rimasti celati. Le numerose fonti audiovisive mescolate variamente, non risultano mai forzate, costruendo un universo verosimile è capace di dialogare con il nostro periodo storico.

 

MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO Radiograph of a Family di Firouzeh Khosrovani

Per la capacità di Firouzeh Khosrovani di ricomporre l’album della sua famiglia realizzando un’architettura in cui il privato dell’autrice e la storia dell’Iran si specchiano. Lo sguardo della regista, attraverso il riuso poetico di materiali fotografici e audiovisivi pubblici e privati, supera le dicotomie e offre una soglia d’accesso empatica allo spettatore.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO Irani Bag di Maryam Tafakory

Come ci tocchiamo quando non possiamo toccarci? Maryam Tafakory, regista di Irani Bag, ci porta dentro alla questione attraverso un quadro dei rapporti interpersonali in Iran. Tra l’uomo e la donna c’è una borsa, estensione del corpo femminile, arma e scudo nei momenti di conflitto, connessione sentimentale nei momenti d’intimità che l’occhio esterno non può e non deve assaporare. In Iran le borse sono raramente innocenti. Un tema così specifico assume un significato universale attraverso la forma del videosaggio, indagando sulla natura stessa del cinema e sulle sue potenzialità.


Student Jury

UNARCHIVE AWARD 1970 by Tomasz Wolski

For the best reworking of archival material through an original and creative use of sound, for its ability to make animation and repertoire dialogue, mutually increasing the power of each. For giving a face and a voice to people and facts that would have remained hidden.
The different audiovisual sources, mixed in various ways, never appear forced together, and build a plausible universe, capable of entering into dialogue with our own historical period.

 

BEST FEATURE  FILM Radiograph of a Family by Firouzeh Khosrovani

For Firouzeh Khosrovani’s ability to recompose her family album by creating an architecture in which the author’s private life and the history of Iran mirror each other. The director’s gaze, through the poetic reuse of public and private photographic and audiovisual material, overcomes dichotomies and offers the viewer an empathic access.

BEST SHORT FILM Irani Bag by Maryam Tafakory

How do we touch each other when we can’t touch? Maryam Tafakory, director of Irani Bag, takes us inside this theme, giving us a picture of interpersonal relations in Iran. Between man and woman there is a bag, an extension of the female body, both weapon and shield in moments of conflict, sentimental connection in moments of intimacy that outside glances cannot and must not witness. Bags are rarely innocent in Iran. Such a specific theme takes on a universal meaning through the form of the video essay, by investigating the very nature of cinema and its potential.

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