CARTE BLANCHE
Philippe-Alain Michaud – Centre Pompidou
Dal Direttore del dipartimento di Cinema Sperimentale del museo parigino una scelta di rari film d’archivio.
Tutti i film sono proiettati in digitale.
Carte blanche #1 – Cornell et all(ievi)
6 maggio
16:00
Cinema Intrastevere
Sala 2
Carte blanche #2 – American Distopies
7 maggio
17:30
Cinema Intrastevere
Sala 2
Introduce il curatore
Queste due sessioni esplorano due diverse – anche contraddittorie – modalità di found footage. La prima è dedicata a Joseph Cornell (1903-1972) la cui opera cinematografica è interamente costituita da pellicola già impressionata (non ha mai girato un’immagine) che ne fa l’equivalente cinematografico delle “scatole” che lo hanno maggiormente reso celebre. I suoi film appaiono, nel movimento surrealista, come storie oniriche che rimandano all’interiorità del soggetto più che alla realtà esterna fissata sulla celluloide: questa è solo la materia del lavoro del film, così come le immagini del giorno sono il materiale del lavoro del sogno.
Raphaël Montanez Ortiz e Graig Baldwin, invece, fanno un uso politico del film trovato, distruggendolo o deviandolo: Montanez Ortiz riportando la finzione del western alla realtà del genocidio indiano; al contrario, Greg Baldwin, costruendo una fiction basata sulla storia dell’instaurazione, dopo la seconda guerra mondiale, di dittature di estrema destra in tutta l’America Latina, sostenute dalla CIA per bloccare il comunismo.
Storie oniriche e parabole politiche appaiono così allo specchio come due modi inversi di riutilizzare le immagini: sia per de-realizzare il mondo che per descriverlo.
Philippe Alain-Michaud, 2023
Cornell et all(ievi)
Rose Hobart
Joseph Cornell / USA / 1937 / 17′ / Inglese / orig. 16mm
Rose Hobart, definito da Joseph Cornell «un arazzo in movimento» è un film-collage realizzato partendo da immagini prese da una copia di East of Borneo, film d’avventura di George Melford del 1931: il nuovo montaggio si concentra sulle sequenze in cui compare l’attrice Rose Hobart, protagonista del film, trasformandosi in una riflessione sulla costruzione del corpo glamour hollywoodiano.
The Children’s Party
Joseph Cornell, Larry Jordan / USA / 1938-1968 / 10′ / Silenzioso / orig. 16mm
Cotillion
Joseph Cornell, Larry Jordan / USA / 1938-1968 / 9′ / Silenzioso / orig. 16mm
The Midnight Party
Joseph Cornell, Larry Jordan / USA / 1938-1968 / 4′ / Silenzioso / orig. 16mm
Film-collage sotto forma di trittico iniziato nel 1930 da Joseph Cornell e finito da Larry Jordan a San Francisco nel 1968, rispettando le istruzioni di Cornell.
The Wonder Ring
Stan Brakhage / USA / 1955 / 5′ 30” / Silenzioso / orig. 16mm
Commissionato da Joseph Cornell Wonder Ring è stato girato da Stan Brakhage nell’estate del 1955, ispirandosi alla metro aerea della Third Avenue di New York prima che fosse smantellata.
Gnir Rednow
Joseph Cornell / USA / 1955 / 5′ / Silenzioso / orig. 16mm
Cornell, insoddisfatto delle immagine girate da Brakhage e del suo montaggio, realizza un secondo montaggio partendo dagli scarti di pellicola che intitola Gnir Rednow, anagramma del titolo originale che, per molto tempo, ha portato a credere che l’opera di Cornell fosse semplicemente una versione al contrario di quella di Brakhage.
Opening the nineteenth Century : 1896
Ken Jacobs / USA / 1990 / 10′ / Inglese / orig. 16mm
Ken Jacobs, assistente di Joseph Cornell agli inizi della sua carriera di cineasta, fornì per il suo Opening the nineteenth Century le seguenti istruzioni di proiezione:
«(1890s Lumière/1990 Ken Jacobs)
3-D utilizzando l’effetto Pulfrich (Lenti distribuite agli spettatori/proiezione normale). Il film è simmetrico, in maniera da poter essere proiettato sia da un senso che dall’altro.
Direttori della fotografia: Eugène Promio, Felix Mesguisch, Francis Doublier. La Cinémathèque française ha fatto montare di nuovo gli originali nel 1896, che rappresentano probabilmente i primi esempi di presa diretta realizzati da camere in movimento . Istruzioni relative al 3-D: un raggio rosso che appare nel tunnel, a metà del film informerà lo spettatore che dovrà passare la lente Pulfrich che si trova davanti al suo occhio destro sopra all’occhio sinistro (mantenendo gli occhi aperti). È preferibile sedersi al centro: il fondale spinge la visione più lontano dello schermo. Sistemare le lenti ai bordi col fine di mantenere la nitidezza. I due lati della lente si possono trovare ugualmente di fronte allo schermo, allo stesso modo si possono tenere in qualsiasi senso perché non c’è un “alto” e un “basso”. Sistemare inoltre le due lenti davanti l’occhio non migliora in nessun modo l’effetto, mentre una lente davanti a ogni occhio non fa che annullarlo. Proiezione sullo schermo: il fascio di luce luminoso mantiene la sua angolazione perché incontra la superficie dello schermo e non si interrompe conferendo luce e volume, mentre scorrono le immagini di Parigi, Il Cairo o Venezia del secolo passato».
American distopies
Cowboy Indian
Raphael Montanez Ortiz / USA / 1957-1958 / 5′ / Non parlato / orig. 16mm
Frammenti sparsi in maniera casuale di Winchester ’73 di Anthony Mann che l’artista, membro del movimento decostruzionista e fondatore del museo Bario a New York, ha tagliato con un’ascia e poi purificato in maniera rituale scuotendo i pezzi dentro una cassette del pronto soccorso intonando canti curativi Yaqui.
Tribulation 99: Alien Anomalies under America
Craig Baldwin / USA / 1990 / 50’ / Inglese / Sottotitoli in Francese / orig. 16mm
Craig Baldwin ha costruito il suo lavoro partendo da tecniche di sviamento che i situazionisti stavano sviluppando in Europa nello stesso periodo. In Tribulation 99, probabilmente il suo film più famoso, descrive, sotto forma di uno pseudo-documentario paronoico, utilizzando immagini di film di fantascienza e di serie B , un’invasione aliena dell’America Latina, in cui costruisce una parabola sull’intervento della CIA (“Il Piano Condor”) finalizzato a imporre delle dittature in tutti i subcontinenti per fare blocco al comunismo.
Philippe-Alain Michaud
E’ curatore al Musée National d’Art Moderne – Centre Pompidou, responsabile del fondo dei film del museo. Insegna Storia e teoria del cinema all’Université de Genève. È autore di Aby Warburg et l’image en mouvement (Macula, 1998), Le peuple des images (Desclée de Brouwer, 2004), Sur le Film (Macula, 2016), Anime primitive. Figure di celluloide, di peluche e di carta (Quodlibet, 2023). Ha scritto diversi articoli sulla relazione fra cinema e arti visive. È stato curatore di svariate mostre, fra cui Comme le rêve le dessin (Musée du Louvre/Centre Pompidou, 2004), Le mouvement des images (Centre Pompidou, 2006), Nuits électriques (Musée, de la photographie, Moscou et Laboral (Gijon, Spain) 2007, Tapis volants (Villa Medici, Rome et Les Abattoirs, Toulouse) 2010, Beat Generation (Centre Pompidou, 2016), L’œil extatique : Sergueï Eisenstein à la croisée des arts (Centre Pompidou-Metz, 2019), Le reste est ombre(Centre Pompidou, 2022).