Frontiere

Singin in Oblivion

Eve Heller / Austria / 2021 / 13’ / Non parlato


I film che affrontano senza compromessi la morte sembrano necessariamente essere caduti fuori dal tempo, come i morti stessi. Singing in Oblivion prende questa idea come punto di partenza e si perde nell’aldilà, in un regno oscuro di luoghi dimenticati, forme di esistenza e visioni del mondo. Il film si apre con dieci inquadrature tranquille, prive di esseri umani – immagini argentee meticolosamente dettagliate simili a incisioni su rame – con un occhio all’interazione tra vita vegetale, luce e pietra. Alte erbe screziate dai raggi del sole invadono la sezione ebraica del cimitero di Währinger, un luogo solenne nascosto dietro un alto muro di pietra sormontato da filo spinato, è chiuso dietro un cancello ornato da un cartello che vieta l’ingresso: solo il lieve movimento di foglie e rami indica che queste non sono ancora foto.
Un complesso corale della natura viene eseguito fuori campo: il canto doppiato degli uccelli nella terra dell’oblio risuona come le vestigia di un sogno da cui ci si è appena svegliati, non più da afferrare. Il canto degli uccelli rimane presente, il ritmo del film ora accelera. Motivi astratti iniziano a danzare dalla messa a fuoco alla sfocatura, immagini cristalline cresciute sotto la luce di un ingranditore che vola via, erbe, fiori e spighe di grano passano svolazzanti – che ricordano Mothlight di Stan Brakhage –così come i fotogrammi di Man Ray. Sfarfallio nervoso, si aprono fotografie ritagliate di volti e stanze anonime: dettagli di negativi su vetro acquistati in un mercatino delle pulci presentano scene familiari e ritratti che evocano un mondo perduto, resti forse di una borghesia ebraica scomparsa. Eve Heller lavora con trame, immagini speculari e sovraesposizione per frammentare e dare vita ai suoi reperti fotografici. Le linee ragnatele sul volto di una donna testimoniano la vecchiaia – del materiale fotografico stesso. Alla fine, lo sguardo penetrante di un bambino ci guarda e attraverso di noi, dal profondo di un passato storico quotidiano alle generazioni future.

Sceneggiatura Eve Heller
Montaggio Eve Heller

Eve Heller
Nata ad Amherst, Massachussets USA. Eve Heller ha iniziato a studiare cinema a 17 anni, frequentando il S.U.N.Y. Dipartimento di studi sui media alla Buffalo e alla New York University. Ha conseguito la laurea in letteratura tedesca e studi interdisciplinari presso l’Hunter College nel 1987 e un MFA in regia presso il Bard College nel 1993. Il suo lavoro pluripremiato è stato ampiamente mostrato, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, in luoghi come il Whitney Museum of American Art, Collective for Living Cinema, New York Film Festival, Pacific Film Archives, Cinematheque Ontario, Rotterdam International Film Festival, Louvre, Viennale e Austrian Filmmuseum di Vienna. Eve tiene workshop in tutto il mondo sul cinema analogico e lavora come traduttrice di tedesco/inglese specializzata in testi sul cinema. Attualmente vive e lavora tra Vienna, Austria e Hyde Park, New York.

6 maggio
19:30
Cinema Intrastevere
Sala 2
Interviene l’autrice 

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